movimenti nel pugilato

Il combattimento è una questione di movimenti.
Si tratta di trovare un bersaglio, evitando di diventare un bersaglio”(Bruce Lee)

Nella boxe moderna chi è dotato di movimenti rapidi avrà maggiori possibilità di successo, al contrario un pugile statico e lento avrà un bassa probabilità di terminare il match con una vittoria.

Il pugile che si posiziona al di fuori dell’asse di combattimento del proprio avversario, attraverso un movimento laterale o obliquo, è in grado di sfruttare al meglio tutto lo spazio del ring. Se il movimento è coordinato ed eseguito con rapidità, l’uscita dall’asse rappresenta un vantaggio enorme.

Il processo di costruzione delle abilità motorie è lungo e complesso, alla base è necessario possedere capacità coordinative che iniziano ad svilupparsi sin dalla più tenera età[1].
Tra esse ricordiamo: la coordinazione, il ritmo, la reazione e l’equilibrio tutte capacità indispensabili nel bagaglio motorio di un pugile.

L’insieme dei processi di acquisizione delle abilità, in grado di determinare un cambiamento anche permanente nella prestazione, prende il nome di apprendimento motorio.  Tralasciando la divisione delle varie fasi dell’apprendimento motorio che potete trovare con una breve ricerca sui motori di ricerca, quello che m interessava approfondire è l’aspetto legato al tipo di condizionamento fisico che sta alla base del miglioramento del movimento.

In ogni sport da combattimento è la posizione di partenza che determina le fasi di attacco e di difesa, nel pugilato si parla di posizione di guardia.

Posizione di Guardia 
Figura 1

In questa posizione l’equilibrio è il risultato della proiezione del baricentro all’interno del cerchio  rappresentato in Figura 1.  Se la proiezione del punto si sposta verso la periferia, automaticamente si perde stabilità e si è costretti ad un aumento del lavoro muscolare per poter mantenere una posizione bilanciata.

L’intenzione è quella di distribuire il peso dell’atleta sull’avampiede sollevando i talloni e in una fase successiva, con delle oscillazioni alternate, far spostare il carico su entrambi i piedi. L’obbiettivo è di mantenere la posizione di equilibrio senza appoggiare il tallone sul pavimento, se l’atleta è in difficoltà è possibile far eseguire l’esercizio con l’appoggio a terra consentendo una maggiore stabilità a discapito del movimento.

Il gruppo muscolare coinvolto è il tricipite della Sura, composto da Soleo (più profondo) e Gastrocnemio (più superficiale, formato da due ventri) che ha il compito di estendere il piede e ruotarlo internamente partecipando anche alla flessione della gamba.
L’utilizzo di esercizi quali il CALF in piedi o seduto uniti ad esercizi di tipo balistico (corda, salti, cadute da rialzi etc..) sono utili per il potenziamento del gastrocnemio con un trasfert positivo sul movimento.

Esaminiamo ora le categorie di movimenti che si eseguono sul ring: 

  1. Spostamenti e semi spostamenti
  2. Rotazioni e perni
  3. Cambi di guardia

Nella prima categoria rientrano quei gesti che possono variare l’asse di combattimento in virtù della loro direzione.
Si parla di semi spostamenti quando, dalla posizione di guardia, si compie un passo solo con l’arto inferiore anteriore accorciando la distanza con l’avversario. L’aumento della distanza tra i due piedi può determinare una situazione potenzialmente pericolosa qualora non si riuscisse a ritornare rapidamente in guardia.
Lo spostamento, al contrario, consiste in un avanzamento di entrambi gli arti, la difficoltà è quella di mantenere la stessa distanza iniziale tra i piedi, infatti un eccessivo allargamento o accorciamento determinerebbe una variazione del baricentro con conseguenze negative sull’equilibrio.
L’asse di combattimento varia se il movimento è eseguito in direzione obliqua, il passo in avanzamento o all’indietro non comporta nessuna variazione.

Nella seconda categoria rientrano quei movimenti che variano sempre l’asse di combattimento in virtù della loro direzione.
Per spiegare il movimento del perno immaginate un compasso, dove l’ago rappresenta la gamba anteriore del pugile e la matita l’arto posteriore. Il piede in avanti è utilizzato come punto fisso (il peso del corpo si sposta sull’avampiede) e si esegue una rotazione incompleta, al termine della corsa il pugile si troverà in una posizione laterale rispetto all’avversario in un angolo compreso fra i 40 e i 90°.  Il vantaggio dato da questa posizione è rappresentato dalla possibilità di colpire lateralmente l’avversario senza subire colpi.
Le rotazioni invece consistono del movimento intorno all’avversario eseguito col movimento di entrambi i piedi.

Vasyl Lomachenko, campione del mondo in carica dei pesi superleggeri e due volte medaglia d’oro alle Olimpiadi è sicuramente il miglior interprete di questa categoria di movimenti.

Il  cambio di guardia lo ritengo personalmente più una qualità che un vero è proprio  movimento. Essere in grado di mantenere le proprie doti e abilità nonostante il posizionamento inverso è prerogativa di pugili molto forti e completi.Nel passato il miglior interprete fu il peso medio Marvin Hagler, in grado di boxare meravigliosamente con entrambe le guardie, tanto da meritarsi l’appellativo di “THE MARVELOUS”.

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